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Confutare L’Evoluzione

Capitolo 1: Evoluzione & creazione, scienza e religione, fatti e preconcetti

di Jonathan Sarfati
traduzione per Associazione Italiana Studi sulle Origini

In molti testi evoluzionisti, compreso L’Insegnamento dell’Evoluzione e della Natura della Scienza, si contrappongono le opinion religiose della creazione ai fatti scientifici dell’evoluzione. È importante capire che questa è una contrapposizione fuorviante. I creazionisti spesso fanno ricorso ai fatti della scienza per sostenere il proprio punto di vista, e gli evoluzionisti spesso fanno ricorso ad assunzioni filosofiche fuori dalla scienza. Mentre i creazionisti sono spesso criticati perché partono da un preconcetto, anche gli evoluzionisti partono da un preconcetto come molti di essi ammettono. Il dibattito tra creazione ed evoluzione è innanzitutto una disputa tra due visioni del mondo, le quali sono basate su assunzioni che si escludono a vicenda.

Questo capitolo fa un’analisi critica delle definizioni di scienza e dei ruoli che i preconcetti e le assunzioni giocano nelle interpretazioni fatte dagli scienziati.

I preconcetti dei leader dell’evoluzionismo

È un errore credere che i fatti parlino da soli – questi sono sempre interpretati all’interno di una cornice interpretativa. La cornice dietro le interpretazioni evoluzioniste è il naturalismo – l’assunzione che le cose si facciano da sole, che non c’è stato nessun intervento divino, e che Dio non ci ha rivelato nulla del passato.

L’evoluzione è una deduzione a partire da questa assunzione, ed è sostanzialmente l’idea che le cose si siano fatte da sole. Essa comprende le seguenti idee non provate: il nulla ha dato origine a qualcosa durante un presunto «big bang», la materia non-vivente ha dato origine alla vita, gli organismi unicellulari hanno dato origine agli organismi multi cellulari, gli invertebrati hanno dato origine ai vertebrati, degli esseri simili alle scimmie hanno dato origine all’uomo, la materia non-intelligente ed amorale ha dato origine all’intelligenza ed alla moralità, i desideri dell’uomo hanno dato origine alle religioni, ecc.

Il Professor D.M.S. Watson, uno dei massimi biologi e scrittore scientifico del suo tempo, dimostra con la seguente frase il preconcetto ateo che è alla base di gran parte del pensiero evoluzionista:

«L’evoluzione è una teoria accettata universalmente, non perché convalidata da prove logicamente coerenti, ma perché l’unica alternativa, la creazione speciale, è chiaramente incredibile».1

Non si tratta quindi di creazionisti religiosi con preconcetti contro evoluzionisti scientifici oggettivi; si tratta piuttosto dei preconcetti della religione cristiana contro i preconcetti della religion secolare umanista, i quali determinano interpretazioni diverse dei medesimi dati scientifici. Come ammette lo scrittore scientific anti creazionista Boyce Rensberger:

«A questo punto occorre svelare un poco di informazione interna su come si svolge il lavoro degli scienziati, qualcosa che i libri di testo di solito non raccontano. Il fatto è che nel loro lavoro gli scienziati non sono così oggettivi e spassionati come vorrebbero che voi pensaste. La maggior parte degli scienziati si fanno prima le idee di come funziona il mondo, e questo non attraverso ragionamenti rigorosamente logici, ma mediante congetture e presentimenti. Come individui, spesso credono che qualcosa sia vero molto prima di avere raccolto le prove che convinceranno gli altri di credere altrettanto. Motivato dalla fede nelle proprie idee ed il desiderio di essere riconosciuto dai suoi colleghi, lo scienziato lavora per anni sapendo nel suo cuore che la sua teoria è corretta, ma procedendo esperimento dopo esperimento nella speranza che i risultati sostengano la sua posizione».2

Non si tratta in realtà di sapere chi ha dei preconcetti, ma di quale sia il preconcetto corretto! In realtà L’Insegnamento dell’Evoluzione ammette, nel dialogo nelle pagine da 22 a 25, che la scienza non parli solo di fatti, ma che proceda per tentativi e non per dogmi. Però il resto del libro asserisce come un dogma che l’evoluzione sia un fatto!

Richard Lewontin, genetista (ed auto proclamato marxista—vd. documentazione), è uno dei leader mondiali che promuovono la biologia evolutiva. Recentemente egli ha fatto il seguente commento-rivelatore (con il corsivo presente nel testo originale).

Il commento illustra il preconcetto filosofico implicito contro la creazione della Genesi – a prescindere se sostenuta, o no, dai fatti:

«Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni, nonostante essa non riesca a realizzare molte delle sue stravaganti promesse sulla salute e sulla vita, nonostante la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie prive di verifica, perché abbiamo un impegno aprioristico, un impegno materialista. Non è che i metodi e le istituzioni della scienza ci obblighino ad accettare una spiegazione materialista dei fenomeni, ma al contrario, siamo costretti dalla nostra adesione aprioristica alle cause materiali a creare un apparato d’investigazione ed una serie di concetti che generano spiegazioni materialistiche; non importa quanto contro intuitive, non importa quanto mistificanti per i non addetti ai lavori. Non solo, ma tale materialismo è un assoluto, perché non possiamo aprire la porta al Piede Divino».3

Molti evoluzionisti rimproverano i creazionisti, non per i fatti, ma perché i creazionisti si rifiutano di seguire le regole del gioco in vigore, le quali escludono la creazione sovrannaturale a priori (cioè assunta prima di valutare le prove).4 Che si tratti veramente di «regole del gioco» è stato proclamato dal biologo evoluzionista Richard Dickerson:

«La scienza è fondamentalmente un gioco. È un gioco con una regola che definisce e sovrasta tutto:
Regola numero 1: Proviamo a vedere fino a che punto possiamo spiegare il comportamento dell’universo fisico e materiale in termini di cause puramente fisiche e materiali, senza invocare il sovrannaturale ».5

In pratica il «gioco» è esteso al tentativo di spiegare non solo il comportamento, ma anche le origini di tutto senza il sovrannaturale. In realtà gli evoluzionisti spesso non sono coerenti con le loro proprie regole avverse all’invocazione di un progettista intelligente. Ad esempio, quando gli archeologi trovano una punta di freccia, possono dire che sicuramente è stata progettata, anche se non hanno visto il progettista.

Il programma SETI (la ricerca di altre fonti di intelligenza nello spazio) è basato sull’assunzione che un segnale che contenga un’informazione specifica, e provenga dallo spazio, debba avere una fonte intelligente. Eppure il preconcetto materialista di molti evoluzionisti fa respingere loro l’idea di una fonte intelligente come causa dell’informazione letteralmente enciclopedica contenuta in ogni cellula vivente. Questo contrasta con l’idea ingenua che lo scienziato segue ciò che indicano le prove, ma è la triste realtà. Scott Todd, immunologo dell’Università statale di Kansas, ha dichiarato:

«Anche se tutti i dati indicano un progettista intelligente, tale ipotesi è esclusa dalla scienza perché non è naturalista».6

Non è un caso che i leader del pensiero evoluzionista siano stati e sono oppositori ardenti dell’idea del Dio cristiano rivelato nella Bibbia.7 Stephen Jay Gould ed altri hanno dimostrato che lo scopo di Darwin era di distruggere l’idea di un progettista divino.8

Richard Dawkins applaude l’evoluzione perché sostiene che prima di Darwin era impossibile essere degli atei intellettualmente soddisfatti, cosa che egli dichiara di essere.9

Molti atei dichiarano di essere atei precisamente a motive dell’evoluzione. Ad esempio l’entomologo e socio biologo E.O. Wilson (autore di un articolo a pagina 15 de L’Insegnamento dell’Evoluzione) ha dichiarato:

«Come tante persone dell’Alabama, io ero un cristiano rinato. Quando avevo quindici anni, sono entrato nella Chiesa Battista del Sud con grande fervore e interesse nella religione fondamentalista; l’ho lasciata all’età di diciassette anni quando sono entrato nell’Università di Alabama ed ho sentito della teoria dell’evoluzione».10

Molti non realizzano che l’Insegnamento dell’Evoluzione diffonde una religione anti-biblica. I primi due punti del Manifesto Umanista II (1973), firmato da molti eminenti evoluzionisti, sono:

  1. Gli umanisti religiosi considerano l’universo auto esistente e non creato.
  2. L’umanesimo crede che l’uomo sia parte della natura e sia emerso come risultato di un processo continuativo.

Questo è esattamente ciò che l’evoluzione insegna. Molti leader umanisti sono abbastanza chiari sull’uso delle scuole pubbliche per fare del proselitismo in favore della loro fede. Questo potrebbe risultare una sorpresa per alcuni genitori che pensano che le scuole non dovrebbero indottrinare alla religione, ma la seguente citazione lo conferma:

«Sono convinto che la battaglia per il futuro dell’umanità debba essere condotta e vinta nelle aule delle scuole pubbliche da insegnanti I quali correttamente percepiscono il loro ruolo di profeti di una nuova fede: una fede di un’umanità che riconosce e rispetta la scintilla di ciò che i teologi chiamano divinità in ogni essere umano. Questi in segnanti devono avere la stessa dedizione e abnegazione come i più fanatici predicatori fondamentalisti, perché saranno ministri di un altro tipo, i quali utilizzano le aule scolastiche anziché il pulpito per trasmettere i valori umanistici in tutte le materie che insegnano, a prescindere dal livello scolastico – nell’asilo o nella grande università. L’aula scolastica deve essere e sarà un’arena di conflitto tra il vecchio e il nuovo – il cadavere putrefatto della Cristianità, con tutti i suoi mali e miseria, e la nuova fede dell’umanesimo».
«Sarà indubbiamente una lotta lunga, dura e dolorosa, piena di molta tristezza e molte lacrime, ma l’umanesimo ne uscirà trionfante. E deve esserlo perché la famiglia umana deve sopravvivere».11

L’Insegnamento dell’Evoluzione, mentre afferma che si occupa di scienza e non prende posizione sulla religione, fa a sua volta alcune affermazioni religiose. Ad esempio alla pagina 6 leggiamo:

«Accettare la probabilità di cambiamento – e vedere il cambiamento come un agente di opportunità anziché come una minaccia – è il messaggio silenzioso e la sfida dell’evoluzione».

Tuttavia, poiché si ammette che l’evoluzione è «imprevedibile e naturale», e non ha «direzione o scopo specifici» (pag. 127), questo messaggio è incoerente.

Gli autori de L’Insegnamento dell’Evoluzione potrebbero realizzare che, qualora se ne accorgessero, l’ateismo militante di molti dei leader evoluzionisti sarebbe ripugnante per la maggioranza dei genitori americani. Di recente il filosofo anti creazionista ed agnostico Ruse ha ammesso che «L’evoluzione è insegnata dai suoi sostenitori come qualcosa di più di una semplice scienza. L’evoluzione è insegnata come un’ideologia – un’alternativa totale alla Cristianità, con un suo significato ed una sua morale. … L’evoluzione è una religione. Questo era vero dell’evoluzione al suo esordio, ed è ancora valido per l’evoluzione di oggi».12

L’Insegnamento dell’Evoluzione tenta di purificare l’evoluzione sostenendo che essa è compatibile con molte delle religioni. Per sostenere questa tesi ricorre perfino al reclutamento di molti leader religiosi. Uno dei «dialoghi» presenta un’insegnante che ottiene molto successo chiedendo agli studenti di chiedere al loro pastore, e poi tornare con un «L’evoluzione è ok!». Anche se questi dialoghi sono immaginari, la situazione è realistica.

Molti potrebbero rimanere sorpresi scoprendo che tanti leader di chiesa non credono nel proprio libro, la Bibbia, la quale insegna chiaramente che Dio ha creato di recente, ed in sei normali giorni consecutivi; ha fatto le cose in modo da riprodursi «secondo la loro specie», e che la morte e la sofferenza sono il risultato del peccato di Adamo. Questa è una delle ragioni per le quali molti cristiani considerano l’evoluzione incompatibile con la Cristianità. Alla pagina 58 de L’Insegnamento dell’Evoluzione viene messo in evidenza che molte persone religiose credono che «Dio ha usato l’evoluzione» (evoluzione teista). Ma l’evoluzione teista insegna che Dio ha usato la lotta per la sopravvivenza e la morte, «l’ultimo nemico» (1 Cor. 15:26) come mezzo per arrivare ad un creato «molto buono» (Gen. 1:31).13 I creazionisti biblici trovano questo inaccettabile [vd. The Fall: a cosmic catastrophe—Hugh Ross’s blunders on plant death in the Bible].

L’unico modo per affermare che l’evoluzione e la «religione» siano compatibili e considerare che la «religione» non abbia nulla a che vedere con il mondo reale, ma sia soltanto soggettiva. Un Dio che ha «creato» mediante l’evoluzione è, ai fini pratici, indistinguibile dall’assenza di Dio.

Forse L’Insegnamento dell’Evoluzione ogni tanto abbassa un po’ la guardia. Ad esempio, alla pag. 11 riferisce: «spiegazione della Genesi … che Dio ha creato tutto nella forma presente nel corso di sei giorni», quindi che la Genesi realmente insegna la creazione in sei giorni delle specie di base, contraddicendo così l’evoluzione.

Ma allora è vero che L’Insegnamento dell’Evoluzione sostiene che l’evoluzione è in conflitto con la Genesi, e quindi con la Cristianità biblica, anche se di solito loro negano di essere contro la «religion ». L’Insegnamento dell’Evoluzione spesso crea avversari di comodo, raccontando in modo distorto ciò in cui i creazionisti credono. I creazionisti non sostengono che tutto è stato creato nella forma esatta delle creature oggi viventi. I creazionisti credono nella variazione all’interno della specie, che è completamente diversa dalla variazione con aumento di informazione necessaria per l’evoluzione dalle particelle atomiche all’uomo. Questo verrà approfondito nel capitolo successivo.

Molto più chiaramente L’Insegnamento dell’Evoluzione raccomanda la lettura di molti libri che sono apertamente atei, come quelli di Richard Dawkins (pag. 131).14

Alla pag. 129 scrive: «Le dichiarazioni relative alla creazione … non dovrebbero essere considerate come alternative ragionevoli alla spiegazione scientifica delle origini e l’evoluzione della vita».

Dato che quello che non è ragionevole è irragionevole, L’Insegnamento dell’Evoluzione in effetti dice che i credenti nella creazione sono, in realtà, irragionevoli ed irrazionali. Questo è difficilmente neutrale dal punto di vista religioso, ed infatti viene considerate da molte persone religiose come un attacco.

Un recente sondaggio pubblicato da Nature, una delle principali riviste scientifiche, ha mostrato in modo conclusivo che i membri dell’Accademia Nazionale delle Scienze (NAS), autori de L’Insegnamento dell’Evoluzione, siano fortemente sbilanciati contro Dio piuttosto che religiosamente neutrali.15 Di tutti i 517 membri della NAS operanti nell’ambito delle scienze fisiche e biologiche, poco più della metà ha risposto al sondaggio: il 72,2% ha dichiarato di essere apertamente ateo, il 20,8% agnostico e solo il 7% di credere in un Dio personale. Credere in Dio e nell’immortalità è al livello più basso tra i biologi. È probabile che quelli che non hanno risposto fossero anch’essi non credenti, quindi lo studio ha probabilmente sottostimato il livello di atteggiamenti anti-Divinità all’interno della NAS. La percentuale di non credenti in essa è molto più alta di quella rispetto a quella degli scienziati americani in generale, o rispetto all’intera popolazione americana.

Commentando sulla professione di neutralità religiosa de L’Insegnamento dell’Evoluzione gli esecutori del sondaggio commentano:

«Il presidente della NAS Bruce Alberts disse: “Ci sono molti membri eccezionali di questa Accademia che sono persone molto religiose, persone che credono nell’evoluzione, molti di loro sono biologi.” La nostra ricerca suggerisce una realtà diversa».16

Le basi della scienza moderna

Molti storici di fede religiosa diversa, compresa quella atea, hanno mostrato che la scienza moderna ha iniziato a svilupparsi soltanto nell’Europa cristiana. Per esempio, il dottor Stanley Jaki ha documentato come lo sviluppo del metodo scientifico fosse bloccato in tutte le culture tranne quelle giudeo cristiane dell’Europa.17 Questi storici mettono in eviden za che le basi della scienza moderna dipendono dall’assunzione che l’universo sia stato fatto da un creatore razionale. Un universo ordinato ha senso solo se è stato fatto da un Creatore ordinato. Ma se non c’è stato nessun creatore, o se al potere fossero stati Giove e la sua cricca, perché mai ci dovrebbe essere ordine? Perciò, un credo cristiano forte, non solo non è un ostacolo per la scienza, ma è stato fondante della scienza stessa. È quindi erroneo pretendere, come fanno molti evoluzionisti, che credere nei miracoli renderebbe la scienza di laboratorio impossibile. Loren Eiseley ha affermato:

«La filosofia della scienza sperimentale … ha iniziato le sue scoperte e fatto uso dei suoi metodi con la fede e non con la conoscenza, occupandosi di un universo razionale controllato da un creatore che non agiva per capriccio e non interferendo con le forze che Egli stesso aveva messo all’opera … Il fatto che la scienza, che professionalmente ha poco a che fare con la fede, debba le sue origini ad un atto di fede, e cioè che l’universo possa essere interpretato razionalmente, ed il fatto che tale assunzione sostiene anche la scienza di oggi, è sicuramente uno dei paradossi curiosi della storia».18

Gli evoluzionisti, incluso Eiseley, hanno quindi abbandonato l’unica giustificazione razionale della scienza. Ma i cristiani possono ancora proclamare di avere questa giustificazione.

Non dovrebbe quindi essere sorprendente, anche se di fatto lo è per molti, che la maggior parte delle branche della scienza moderna sono state fondate da credenti nella creazione. La lista degli scienziati creazionisti è impressionante.19 Ecco alcuni nomi:

Fisica: Newton, Faraday, Maxwell, Kelvin, Joule

Chimica: Boyle, Dalton, Ramsay

Biologia: Ray, Linnaeus, Mendel, Pasteur, Virchow, Agassiz

Geologia: Stenone, Woodward, Brewster, Buckland, Cuvier

Astronomia: Copernico, Galileo, Keplero, Herschel, Maunder

Matematica: Pascal, Leibnitz, Eulero

Il Dr. Ian Macreadie, premiato microbiologo australiano e creazionista.
Il Dr. Ian Macreadie, premiato microbiologo australiano e creazionista. Vedere la sua intervista sul numero 21 di «Creation», pagg. 16–17, March 1999.

Da notare che io non sto affermando che loro tutti concordano con me su ogni aspetto della creazione; sto semplicemente affermando che sono un testimone contro le comuni tesi evoluzioniste che «un creazionista non può essere un vero scienziato» e che «la negazione dell’evoluzione ci porterebbe indietro nei secoli bui».

Persino oggi, molti scienziati rigettano il concetto di evoluzione «dalle particelle alle persone» (ovvero che tutto si è fatto da solo). Gli scienziati dello staff di Creation Ministries International (Australia) hanno pubblicato molti articoli scientifici nei loro rispettivi campi di ricerca. Il dottor Russel Humphreys, fisico nucleare presso i Laboratori Nazionali di Sandia ad Albuquerque in New Messico (USA) ha pubblicato oltre 20 articoli nei giornali scientifici di fisica, mentre la teoria della tettonica a placche catastrofista di dottor John Baumgardner è stata pubblicata sulla rivista Nature. Il dottor Edward Boudreaux dell’università di New Orleans ha pubblicato 26 articoli e quattro libri di chimica fisica. Maciej Giertych, direttore del Dipartimento di genetica all’Istituto di Dendrologia dell’Accademia delle Scienze Polacca, ha pubblicato 90 articoli nelle riviste scientifiche. Nel campo della medicina Raymond Damadian ha inventato la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), la sofisticata tecnica di diagnosi per immagini che aiuta a salvare molte vite.20 Raymond Jones è considerato uno dei più importanti scienziati australiani: le sue scoperte sul legume Leucaena e la sua simbiosi batterica con gli animali da pascolo valgono milioni di dollari l’anno per l’Australia.21 Brian Stone ha vinto un numero record di riconoscimenti per eccellenza nell’insegnamento dell’ingegneria nelle università australiane.22 Un oppositore evoluzionista ha ammesso quanto segue riguardo a Duane Gish, biochimico ed uno dei più importanti argomentatori del creazionismo:

«Duane Gish ha delle credenziali scientifiche molto forti. Come biochimico ha sintetizzato i peptici, dei composti intermedi tra amino acidi e proteine. È stato inoltre co-autore di diverse pubblicazioni importanti sulla chimica dei peptidi».23

Un numero di scienziati creazionisti viventi altamente qualificati può essere trovato sul sito web di Creation Ministries International.24 Quindi l’accusa, così spesso ripetuta, che nessun vero scienziato rifiuta l’evoluzione è completamente infondata. Ciò nonostante, L’Insegnamento dell’Evoluzione afferma nella sezione di domande e risposte a pagina 56:

Domanda: Non è vero che molti scienziati rigettano l’evoluzione?

Risposta: No. Il consenso scientifico attorno all’evoluzione è schiacciante.

È deplorevole che in questo modo L’Insegnamento dell’Evoluzione in realtà non risponde alla propria domanda. La risposta corretta sarebbe: «Sì», anche se gli scienziati che rigettano l’evoluzione sono in minoranza. La spiegazione per la risposta data sarebbe appropriata (anche se fortemente discutibile) se la domanda fosse stata: «È vero che non c’è consenso scientifico sull’evoluzione?» Ma la verità non viene decisa con voto di maggioranza!

C.S. Lewis ha poi evidenziato che addirittura la nostra capacità di ragionamento potrebbe essere messa in dubbio se l’evoluzione atea fosse vera:

«Se il sistema solare fosse nato da una collisione accidentale, allora anche la comparsa della vita organica su questo pianeta sarebbe stato un caso e l’intera evoluzione dell’uomo sarebbe avvenuta per puro caso. Se così fosse, allora anche il pensiero umano sarebbe semplicemente generato per caso – il sottoprodotto accidentale del movimento degli atomi. Questo vale per i materialisti, per gli astronomi e per chiunque altro. Ma se i loro pensieri – cioè il materialismo e l’astronomia – sono semplicemente dei sottoprodotti accidentali, perché dovremmo pensare che sono veri? Non vedo per quale ragione dovrei credere che un evento accidentale possa essere la spiegazione corretta per tutti gli altri eventi accidentali».25

I limiti della scienza

La scienza ha i suoi limiti. La scienza normale (operativa) si occupa solamente dei processi ripetibili ed osservabili nel presente. Questo tipo di attività scientifica ha avuto grande successo nella comprensione del mondo ed ha portato ad un grande miglioramento della qualità di vita. Al contrario, l’evoluzione è una speculazione sul passato non osservabile e non ripetibile. Per questo il paragone che L’Insegnamento dell’Evoluzione fa tra il non credere nell’evoluzione ed il non credere alla legge di gravità e all’eliocentrismo è altamente fuorviante. È altrettanto sbagliato sostenere che negare l’evoluzione significhi negare il tipo di scienza che ha portato l’uomo sulla luna, anche se questo è affermato da molti propagandisti evoluzionisti (In realtà l’uomo dietro alla missione lunare Apollo era lo scienziato creazionista Wernher von Braun.26

Occupandosi del passato, «la scienza delle origini» ci consente di fare delle ipotesi intelligenti sulle origini. Tale scienza utilizza il principio della causalità (tutto ciò che ha un inizio ha una causa)27 e dell’analogia (ad esempio, se per generare dei codici complessi di informazione come quelli che conosciamo nel presente occorre l’intelligenza, possiamo ragionevolmente assumere che ciò vale anche per il passato). Ma il solo modo per essere realmente sicuri del passato è di avere una testimonianza oculare. La dichiarazione di un testimone oculare affidabile che relativa ad un sospettato non era sulla scena del delitto, si sovraporrebe a tutte le prove circonspette. Gli evoluzionisti affermano che tale testimonianza non esiste, per cui le loro idee sono derivate da assunzioni relative al passato. I creazionisti biblici credono invece che la Genesi sia una testimonianza oculare delle origini dell’universo e degli organismi viventi. Essi credono anche che ci siano delle buone evidenze a sostegno di tale fede, per cui rigettano l’accusa che la loro sia una fede cieca.28

I creazionisti non pretendono che qualsiasi tipo di conoscenza, inclusa quella scientifica, possa essere sviluppata senza presupposizioni (cioè dei credo religiosi o filosofici). I creazionisti affermano che in ultima analisi la creazione non può essere divorziata dalla Bibbia più di quanto l’evoluzione possa essere divorziata dal suo punto di partenza naturalista che esclude a priori la creazione divina.

Riferimenti e note

  1. D.M.S. Watson, Adaptation, Nature 124(3119):231–234, 10 August 1929; p. 233. Tornare al testo
  2. Boyce Rensberger, How the World Works, NY: William Morrow, 1986, pp. 17–18. Tornare al testo
  3. R. Lewontin, Billions and billions of demons, The New York Review, 9 January 1997, p. 31. Tornare al testo
  4. C. Wieland, Science: the rules of the game, Creation 11(1):47–50, December 1988. Tornare al testo
  5. R.E. Dickerson, Random walking, Journal of Molecular Evolution 34(4):277–279, 1992; R.E. Dickerson, The game of science: reflections after arguing with some rather overwrought people, Perspectives on Science and the Christian Faith 44(2):137–138, June 1992. Tornare al testo
  6. S.C. Todd, Correspondence: A view from Kansas on that evolution debate, Nature 401(6752):423, 30 September 1999. Tornare al testo
  7. D. Batten, A who’s who of evolutionists, Creation 20(1):32, December 1997; D. Batten, How religiously neutral are the anti-creationist organisations? consultabile dal sito di CMI al creation.com/who. Tornare al testo
  8. C. Wieland, Darwin’s real message: have you missed it? Creation 14(4):16–19, September 1992. Tornare al testo
  9. R. Dawkins, The Blind Watchmaker: Why the Evidence of Evolution Reveals a Universe Without Design, New York, W.W. Norton, 1986, p. 6. Tornare al testo
  10. E.O. Wilson, The Humanist, September/October 1982, p. 40. Tornare al testo
  11. J. Dunphy, A Religion for a New Age, The Humanist, Jan–Feb 1983, pp. 23, 26 (corsivo aggiunto), citazione di Wendell R. Bird, Origin of the Species—Revisited, vol. 2, p. 257. Tornare al testo
  12. 12 M. Ruse, How evolution became a religion, National Post, 13 May 2000. Tornare al testo
  13. W. Gitt, Did God use evolution? Bielefeld, Germania: CLV, 1993; D.H. Lane, A Critique of Theistic Evolution, Bibliotheca Sacra 151:11–31, January–March 1994, Part 1; 151:155–174, April–June 1994, Part 2. Tornare al testo
  14. Vedi le confutazioni dei libri di Dawkins in: G.H. Duggan, Review of The Blind Watchmaker, Apologia 6(1):121–122, 1997; K.T. Gallagher, Dawkins in biomorph land, International Philosophical Quarterly 32(4):501–513, December 1992; R.G. Bohlin, Up a river without a paddle—A review of River Out of Eden: A Darwinian View of Life, Journal of Creation 10(3):322–327, 1996; J.D. Sarfati, Review of Climbing Mt Improbable, Journal of Creation 12(1):29–34, 1998; W. Gitt, Weasel words, Creation 20(4):20–21, September 1998; R. Truman, Dawkin’s weasel revisited, Journal of Creation 12(3):358–361, 1998. Tornare al testo
  15. E.J. Larson e L. Witham, Leading scientists still reject God, Nature 394(6691):313, 23 July 1998. Il solo criterio per essere considerato tra i principali o i più grandi scienziati era l’essere membri dell’Accademia Nazionale delle Scienze. Tornare al testo
  16. Ibid., l’enfasi è stata aggiunta. Tornare al testo
  17. S. Jaki, Science and Creation, Edinburgh and London, Scottish Academic Press, 1974. Tornare al testo
  18. L. Eiseley, Darwin’s Century: Evolution and the Men who Discovered It, Anchor, NY, Doubleday, 1961. Tornare al testo
  19. A. Lamont, 21 Great Scientists who Believed the Bible, Australia, Creation Science Foundation, 1995, pp. 120–131; H.M. Morris, Men of Science—Men of God, Green Forest, AR, Master Books, 1982. Tornare al testo
  20. J. Mattson e Merrill Simon, The Pioneers of NMR in Magnetic Resonance in Medicine: The Story of MRI, Jericho, NY, Bar-Ilan University Press, 1996, capitolo 8. Vedere anche l intervista con il dottor Damadian su Creation 16(3):35–37, June 1994. Tornare al testo
  21. Standing Firm (Intervista di Raymond Jones con Don Batten e Carl Wieland), Creation 21(1):20–22, December 1998. Tornare al testo
  22. Prize winning professor rejects evolution: Brian Stone speaks to Don Batten and Carl Wieland, Creation 20(4):52–53, September 1998. Tornare al testo
  23. Sidney W. Fox, The Emergence of Life: Darwinian Evolution from the Inside, NY, Basic Books, 1988, p. 46. Fox è uno dei principali evoluzionisti chimici e crede che la vita si è evolute da delle microsfere di proteinoidi. Tornare al testo
  24. Disponibile su creation.com/bios. Tornare al testo
  25. C.S. Lewis, God in the Dock, Grand Rapids, MI, Wm. B. Eerdmans Publishing Co., 1970, pp. 52–53. Tornare al testo
  26. Ann Lamont, 21 Great Scientists who Believed the Bible, Australia, Creation Science Foundation, 1995, pp. 242–251. Tornare al testo
  27. J.D. Sarfati, If God created the universe, then who created God? Journal of Creation 12(1):20–22, 1998. Tornare al testo
  28. Alcune informazioni di supporto possono essere trovate nei seguenti lavori: H.M. Morris con H.M. Morris III, Many Infallible Proofs (Green Forest, AR: Master Books, 1996); G.L. Archer, Encyclopedia of Bible Difficulties (Grand Rapids, MI; Zondervan, 1982); G.H. Clark, God’s Hammer: The Bible and Its Critics (Jefferson, MD: The Trinity Foundation, 2nd ed. 1987); P. Enns, The Moody Handbook of Theology (Chicago, IL: Moody Press, 1989), capitolo 18; N.L. Geisler e R.M. Brooks, When Skeptics Ask (Wheaton, IL: Victor Books, 1990); N.L. Geisler e William E. Nix, A General Introduction to the Bible (Chicago, IL: Moody, 1986); H. Lindsell, The Battle for the Bible (Grand Rapids MI: Zondervan, 1976) ; J. McDowell, More Evidence that Demands a Verdict (San Bernardino, CA: Here’s Life Publishers, revised ed. 1981); John W. Wenham, Christ and the Bible (Guildford, Surrey, UK: Eagle, 3rd ed. 1993). Tornare al testo